Fin dalla scuola media, la materia di insegnamento, disegno ed applicazioni tecniche, mi appassionava per come riuscivo, nei laboratori, a modellare fiori, soprattutto rose e camelie. Dalla mia prof. mi era stata consigliata, per il proseguo degli studi, una scuola d’arte. Per motivi di vicinanza geografica, ho iniziato l’istituto tecnico commerciale, frequentato poi in luoghi e tempi diversi, per aver privilegiato l’esperienza di calciatore professionista. In ogni luogo dove mi trovavo in viaggio, ho però continuato ad interessarmi di ceramica visitando musei, sale esposizione, negozi d’arte e parlando con artisti ed artigiani. L’ Azulejo di Lisbona, le fantastiche composizioni delle ceramiche dell’Andalusia, e Islamiche di Istambul sono le mie preferite. Maras di Porcia di Pordenone, e soprattutto Nico Toniolo di Nove di Bassano, hanno contribuito con i loro insegnamenti ed esempi, alla mia formazione tecnica. Ho avuto la fortuna di conoscere Tonin Carlesso e Candido Fior, maestri d’arte con cui ho fatto lunghe appassionate e piacevoli chiacchierate sulla pratica della ceramica. Fabio e Raffaella di Cibas di Bassano, con i loro utili suggerimenti, sono stati sempre pazienti e disponibili, a consigliarmi e rifornirmi, di pareri e materiali eccellenti.
Le gradazioni del bianco e del blu, hanno ispirato il nome ” biancoturchese “ di questa passione che ho da anni. Io penso, che quello che crei con le mani, ti rapisce e ti porta nel mondo della fantasia e dell’inventiva. Quando manipoli, stendi, plasmi, non c’è altro intorno a te che conti, è un innamoramento che fa nascere l’oggetto nella sua bellezza. Colorare il biscotto con smalti diversi, provare colori delicati, scegliere abbinamenti particolari, infornare ed attendere il risultato, sono passaggi dell’evolversi della nascita dell’oggetto progettati, attesi con trepidazione e motivo di grande emozione.
Stile di lavoro e tecniche
Uso modellare a mano libera terraglia, argilla semirefrattaria per la tecnica raku e, la mia preferita, porcellana australiana. Colombino, lastre e tornio sono le mie tecniche più usate.
Progetti futuri
1- Continuare a migliorarmi nella manipolazione di porcellana orientale, australiana in particolare. Infatti nell’impasto australiano, il caolino, che è il principale componente dell’impasto stesso, è molto plastico, e contiene già, nella sua composizione, la silice, che serve a fare una corretta fusione. Inoltre, è di una granulometria inferiore rispetto agli impasti occidentali. Gli impasti occidentali, invece, necessitano di correzioni, ad esempio con aggiunta di bentonite, per dare plasticità, e con aggiunta di silice per dare “forza” all’impasto.
2- Creare combinazioni di colori armoniosi abbinando smalti diversi, creare combinazioni di materiali, che simboleggino luoghi diversi, significativi storicamente e culturalmente, come per esempio la scuola dei ceramisti di Nove con i vetri di Murano o i merletti di Burano, la porcellana australiana con l’ulivo di Otranto.